venerdì 22 giugno 2018

Lakiva Long 2018


Franciacorta ca. 280km - 6000 m D+
Finita in poco più di 24h, con una dormitina sulle sponde (umide....) del Lago d'Idro e un paio di mangiate, come piace a me!
E' il secondo trail lungo che faccio in MTB o gravel e devo dire che ci sto prendendo gusto: niente auto, solo io e la natura..... cosa voglio di più?
Bel giro, non una sorpresa perchè lo avevo fatto a tappe in altre occasioni, ma tutto insieme è stato tanta roba!
Unica nota negativa è stata la salita al Crocedomini da Bienno utilizzando la vecchia strada cementata nel bosco: 15 km con i primi 8 km al 15% (bici a spinta con le scarpe che scivolavano...) sinceramente ne avrei fatto a meno, mi ha spaccato le gambe e ne ho risentito anche il giorno dopo. Secondo me, se non cambiano quella salita, l'anno prossimo la metà dei partecipanti di quest'anno non s'iscrive, io compreso.
Comunque il percorso è fantastico e merita di essere conosciuto.
Brava l'organizzazione: ragazzi con tanta passione che devono solo mettere a posto qualche dettaglio ma promettono bene.
Ora mi riposo fino all'Alpi4000, ciao a tutti!









sabato 9 giugno 2018

Tuscany Trail 2018

Che bella avventura! Il mio primo trail fuoristrada, alla fine 550 km con ca. 8000m D+, 750 partecipanti.
Quest'anno hanno tolto le Apuane e quindi ho pensato "schiacciano l'occhio ai gravelisti così l'anno prossimo raddoppiano le iscrizioni..." e quindi ho scelto di andare con la bici gravel.
Il problema è che ho il monocorona con pneumatici da 35 e Dio solo sa che cosa ho dovuto patire nei 50km dopo Firenze, di notte, nei single track fatti apposta per le mtb.... era da fare con la mtb o gravel con doppia corona.... ma ce l'ho fatta e non ho mai avuto dubbi!
Gambette mosce, non avevo ancora recuperato la Republiche Marinare, ma tanto mica ero li per dimostrare qualcosa a qualcuno, solo puro divertimento e così è stato! Il tracciato è stato studiato in modo splendido, lasciando i pochi km di asfalto solo come raccordo tra gli sterrati e single tracks. Lucca stupenda, tutto il giro dei bastioni, il lung'Arno e Firenze... cosa devo dire....poi la notte dura, ma prima mangiatona di pici e insalatona con Leonardo di Alessandria. Due ore di sonno ma non ero stanco (solo un pochino...)
L'alba a Siena e il giro di messaggini per riuscire ad incontrarmi con l'amico Marco Panti: ce l'abbiamo fatta poco prima di Murlo e ne sono felice, grazie Marco!
E poi vai di strade bianche, 38 gradi al sole, una polvere che me la sono trovata anche li dove non si può dire...verso sera l'incontro con Jaap, un olandese simpatico. Lui si ferma a Pienza in B&B mentre io voglio continuare e, visto che non riuscirei ad arrivare in tempo a Radicofani per una mangiata alla Grotta, mi fermo a mangiare con lui: simpatica e divertente serata.
Continuo, i soliti mammelloni di strade bianche, la bella salita a Radicofani e poi l'attraversamento notturno della Maremma verso Pitigliano e Albinia.
Ho trovato un bar aperto ad Albinia alle 4.00 e aveva anche le brioches!
Il dessert è stato il periplo dell'Argentario con l'arrivo a Capalbio dopo 50 ore di galoppata.
Alla firma del foglio d'arrivo scopro che ne sono arrivati solo dieci prima di me e penso che probabilmente avrei potuto prendermela più comoda.... ma non sono in pensione e devo tornare in ufficio.
E' stata u
n'esperienza bellissima, fuori dal traffico e in mezzo alla natura, da ripetere. Stay tuned









martedì 22 maggio 2018

Repubbliche Marinare

Cos'è la Repubbliche Marinare? E' una randonnèe di ca. 2.200 km che tocca le quattro repubbliche marinare, passando quindi per mezza Italia.
Non è una cosa semplice da fare in modalità randonnèee (193 ore di tempo massimo, ca. 8 gg) e quindi non ci sono mai tanti partecipanti, quaranta, cinquanta...
Quest'anno sarebbe partita il 27 maggio, in concomitanza con il Tuscany Trail, una randonnèe in MTB, alla quale voglio partecipare.
Chiedo e ottengo da Fulvio Gambaro, l'organizzatore, di poter partire in modalità "brevetto permanente", cioè in solitaria e in completa autonomia. L'ho già fatto alla 1001miglia nel 2016 e so cosa vuol dire: sei in compagnia di te stesso, non puoi contare sulla buona parola nei momenti difficile che arriveranno (eccome arriveranno!), non hai alcun aiuto esterno, neppure logistico ai punti di controllo posti ca. ad ogni 100 km, quindi non potrai riposare nelle palestre di solito adibite a questo.
Vantaggio: sei libero, fai quello che vuoi, nessuno ti "costringe" ad un ritmo diverso dal tuo.
Bene, a rendere il tutto più "duro", decido di non appoggiarmi a strutture alberghiere.
Cibo: premetto che non mi drogo, non m'interessa imbrogliare me stesso, ma ora sono diventato "allergico" ai cibi di plastica, quindi niente sali e carboidrati nella borraccia e barrette. Mi alimento a frutta secca, prugne, fichi, acqua pura, ma nelle pause comandate, colazione, pranzo e cena, non voglio sentir ragioni e mi fermo in osteria a mangiar da re!
Tutto questo mi piace e mi servirà per i Trails in MTB che farò a breve, oltre al già citato Tuscany Trail, avrò anche il GEA, 600 km sul crinale toscoromagnolo con 22.000m di dislivello.
Quindi mi armo di sacco a pelo, organizzo la bici in modalità bikepacking e parto speranzoso.
Il percorso è ad anello e decido di partire dal punto di controllo (virtuale, nel mio caso) di Cortemaggiore, alle porte di Piacenza. Ci vado in bici, come quelli veri, e quindi aggiungo un centinaio di km al bottino di giornata.
Parto alla volta di Genova, salendo la Val Trebbia. E' la mia prima volta nella zona e devo dire che ne sono rimasto molto ben impressionato.
Troppe moto, per i miei gusti, ma il paesaggio merita. Poco prima di Torriglia incontro Fulvio Gambaro, l'organizzatore: è stato bello incontrare il vulcanico all'opera a tracciare qualche nuova sfida! Impressionante la discesa su Genova, schivo un paio di temporali ma poi il sole mi abbraccia lungo l'Aurelia verso levante.
Non vi dico del traffico.... ma il passo del Bracco mi riconcilia con la vita. Arrivo a Borgheto di Vara, fine della prima giornata, 351 km, compreso il trasferimento da Bergamo. So benone,  e dormo tre ore su una panchina ai giardinetti.
Il giorno seguente tutta Toscana, si parte alle 5 e arrivo alla seconda Repubblica Marinara di buon passo. Foto di rito a fianco della Torre e si prosegue. L'Aurelia non è più pedalabile verso sud e quindi il buon Fulvio ha tracciato il percorso su e giù dai colli toscani a ca. 10 km dalla costa, facendoci vedere scorci bellissimi. Rivediamo il mare brevemente a Cecina e poi mi ributto all'interno.
Vedo da lontano le centrali di Montaldo di Castro e Civitavecchia e mi avvicino all'Urbe passando dal parco di Fiumicino.
Improvvisamente mi si fonde un cuscinetto del pedale destro e la mia Signora mi trova il negozio di bici più vicino al percorso, faccio una ventina di km in modo precario ma poi riesco a comprare un paio di pedali mtb nuovi.
Le gambe girano bene, il tempo è soleggiato, passo il basso Lazio nel tardo pomeriggio: Terracina, lo scorcio sul Circeo, una cena gentilmente preparata da una signora in un campeggio ancora chiuso per la stagione...
Da Sperlonga s'inizia finalmente a salire verso Itri, dormo tre ore in un parco (la temperatura scende a 5 gradi...) e poi piombo di prima mattina su Caserta: dimentico velocemente il traffico, ma una visita alla Reggia merita!
Ora devo arrivare alla terza republica, Amalfi: da Caserta il traffico è continuo, la strada non è degna di un paese civile! Se mettessi la ruota in una di quelle buche, ci sparirei dentro con tutta la bici e nessuno s'accorgerebbe di me!
Fino ad ora ho schivato i temporali ma nella zona di Pompei me ne capita uno equatoriale: in pochi minuti la strada diventa una piscina, traffico bloccato e acqua fin sopra i marciapiedi.
Aspetto tre ore in un ristorante e poi, quando la pioggia rallenta, mi butto nella palude. Impossibile pedalare sulla strada perchè non vedrei le buche e quindi è un continuo saliscendi sui marcialiedi, in mezzo a pedoni abituati a questa situazione e ad automobilisti frustrati.
Inizio la dura salita che mi porta a scavallare lo sperone della costiera Amalfitana.
In cima il tempo è biblico: verso nord il tempaccio che conosco ma a sud il cielo si apre e, ad Amalfi, ritrovo il sole ma non il sorriso. Sono tutto bagnato, ho solo un cambio pantaloncino + maglietta, ma non fa senso indossarlo se poi sopra mi devo mettere la roba bagnata... decido di proseguire perchè a Maiori girerò a destra e farò la salita che mi riporterà a nord, quindi la roba mi si asciugherà addosso.
Continuo fino ad Avellino e dormo tre ore in un autolavaggio: lo shock è stato poi rimettersi le cose ancora molto bagnate e con una tempertura di 6 gradi!
L'attraversamento degli Appennini non è una sorpresa: bello come sempre, da Avellino a Benevento, Campobasso e poi l'arrivo all'Adriatico presso Vasto.
Ho riacquistato il mio equilibrio e pedalo deciso verso nord, sono in ritardo di mezza giornata e manco l'appuntamento con l'amico Luigi sul lungomare di Pescara, poco male, tanto ci ritorno tra qualche giorno per lavoro. Sono da queste parti minimo 10 volte l'anno da vent'anni e quindi conosco ogni paese lungo la costa. Neppure m'accorgo e sono già ad Ancona: la traccia mi fa fare una bella salita sul Conero e poi giù di nuovo a caccia di Romagna e della foce del Po.
E' proprio nelli Valli di Comacchio che incontro tre personaggi di lusso nel mondo delle randonnèe: Carla Tramarin, Loretta Pavan e  Mariano Simonato, tre veneti doc con tanti chilometri macinati dietro a loro....stavano facendo un giretto di oltre 700 km, tanto per raccontarsela un po'...è stato bello incontrarsi e sentirsi subito in sintonia con chi ti capisce perchè vive le tue stesse emozioni.
Avanti, avanti perchè voglio arrivare a Venezia prima di sera.
Detto e fatto e quindi poi mi sarei meritato una bella dormita e invece ho fatto la cazzata che a momenti avrebbe rovinato tutto: decido di proseguire fino alla cima dei Colli Euganei, tanto sono solo 60 km, così recupero un po' di tempo.... ma chi se ne frega del tempo, dico ora, ero sul ritmo delle 170 ore quindi con ampio margine sul tempo massimo.
Morale della favola: per fare quei 60 km ho impiegato 10 ore! Continuavo a girare come un cretino per gli stradoni alla periferia di Padova, la traccia ufficiale mi mandava a zonzo, googlemap mi mandava in autostrada, i pochi passanti che incontravo ne sapevano meno di me... la verità è che avevo perso la lucidità.
Ero in preda alle allucinazioni: ogni tanto parlavo ai miei amici di viaggio, che sentivo dietro di me, ma chiaramente ero solo. Riparto dai Colli Euganei dopo una bella colazione, mancano 213 km di pianura nella bassa di Verona, Mantova e Piacenza.
Una signora mi scuote: aveva le lacrime agli occhi "ho perso mio figlio sedicenne sulla strada e quando ti ho visto qui per terra mi è venuto male", non sapevo come scusarmi, ero solamente un pirla che aveva finito le pile del cervello. Proseguo senza guardare il Garmin, dopo un po' m'accorgo che stavo macinando chilometri in un'altra direzione. Decido di fermarmi e dormire tre ore. Riprendo la traccia e arrivo a Mottegiana, l'ultimo check point prima dell'arrivo a Piacenza.
Ancora 103 km, le gambe girano a meraviglia, il sedere, i palmi delle mani e le piante dei piedi no, ma non fa niente.
Breve stop al bar per mangiare e drogarmi di caffè: la cameriera mi scuote dopo due ore, avevo la testa appoggiata al tavolino e il cellulare per terra, mi aveva lasciato dormire evidentemente impietosita dal mio stato.
Riprendo la mia traccia e arrivo nella zona tra le provincie di Parma, Modena, Reggio Emilia: è notte e non le conosco. Le auto sfrecciano veloci, troppo veloci e mi convinco che ci deve essere una gara e che quindi devo fermarmi. Sono stato ore ad aspettare su un muretto prima di capire che non c'è nessuna gara e che era ora di finire anche questi ultimi 40 km!
Conclusioni: 2.324 km (inclusi i 95 di trasferimento Bg-Pc) con 15.400 metri di dislivello.
Cosa ho imparato? Ho imparato che devo ascoltarmi di più, se ho bisogno di dormire in un letto, lo devo fare e basta! Le allucinazioni che ho sofferto potevano essere pericolose per me e gli altri.
Questo viaggio meritava qualcosa di più da me, ma sono sicuro che il prossimo beneficerà di questi errori.
E' stata la conferma che le randonnèe in solitaria sono un'altra cosa rispetto a quelle di gruppo: molto più complicate, più difficili ma molto più gratificanti, più libere!
Ora mi aspettano due Trail in MTB in toscana, il Tuscany Trail e il GEA e poi il Lakiva Long, una rando in Gravel nel bresciano.
Sono esperienze nuove per me: sono eccitato come un bimbo!
Stay tuned.