martedì 28 agosto 2012

Grand Huit 2012

Ho sempre saputo che le ferie servono per riposarsi, ma queste tre settimane in Francia sono state snervanti! Io e i miei due compagni di merende (il Frassi e l'Andrea "gnaro" di Ghedi) siamo andati a Lorient a smontare 721 e trasportarlo via terra a La Grande Motte in Med. 1050 km alla media di 63 km/h... non è passata più! Poi via a rimontare il tutto.... facile? Nooooo! Un filtro della radio che si guasta, un connettore dell'antenna che salta, la pila che non parte, lo sportello che fa acqua, .... una serie infinita di lavoretti che a ferragosto non è facile sbrigare in terra straniera. Come al solito siamo pronti un paio di ore prima della regata, quindi via con una meteo frettolosa, una strategia praticamente inesistente e una barca completamente sconosciuta. Il percorso della Grand Huit è molto interessante: costiero con cancelli fino all'isola di Medes e poi via in mare aperto per il periplo antiorario di Minorca. Il ritorno è simile ma dopo Medes si punta diritto all'arrivo a La Grande Motte. 500 miglia in coppia col Frassi. Partenza buona e bolinetta che poi s'allarga, teniamo il passo del gruppo buono e a Medes, dopo oltre 100 miglia di regata, passiamo in 14 il cancello in pochi minuti: che spettacolo! Il tratto per Minorca è stato penoso: bavette e patane. La notte decidiamo di andare a destra nel canale con Maiorca: in effetti troviamo aria ma facciamo un sacco di miglia in più e passiamo il cancello di Minorca in ultima posizione a sette ore dal gruppo buono. A questo punto inizia la nostra vera regata: col vento in poppa il Nacira cammina come un missile. Nonstante l'assenza dello spi grande, spingiamo il medio massimizzando la vmg e a Medes recuperiamo quasi completamente le sette ore perse. Sull'onda dell'euforia, decidiamo di passare il cancello con lo spi, nonostante i 20-25 nodi e una TWA di 120°. A 50 metri dal cancello e 100 sopravento all'isola di Medes, ci parte una straorza irrecuperabile: s'incasina la tack e siamo costretti a tagliarla e a sfilare la drizza dall'albero. Recuperiamo lo spi con la scotta e riprendiamo il controllo della barca a 50 m dagli scogli. Si riparte con lo spi mini e ventone da sud: tocchiamo i 14,4 nodi ma perdiamo la coda della perturbazione e rimaniamo in patana per tutta la mattinata, perdendo altre sei ore. E' sicuramente colpa nostra: non capiamo bene il meteo in francese e sul VHF non troviamo niente di meglio. All'arrivo siamo ottavi tra i serie in doppio: il risultato non può soddirsfarci ma le buone cose mostrate a tratti ci fanno ben sperare per la prossima. Due giorni dopo io riporto a casa il carrello, chiudendo le tre settimane francesi con 4000 km in auto e 800 miglia in barca, mentre il mitico Frassi trasferisce in solitario Moitouseul a Barcellona per la Solo che farò a metà ottobre. Un rigraziamento a tutti quelli che ci hanno aiutato (pochi) in primis Andrea Iacopini e Luca Riccobon (Umpalumpa, quinti nei serie in doppio), cari amici, e Guillaume Rottee, direttore di gara nonchè apprezzato istruttore. Alla prossima.

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